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La musica

Salve filosofi!

Oggi mi trovo al teatro Geox di Padova per il concerto dei Maneskin e mi è venuta voglia di condividere alcune citazioni sulla musica!

Senza musica la vita sarebbe un errore. (Friedrich Nietzsche)

La musica è basata sull’armonia tra Cielo e Terra, è la coincidenza tra il disordine e la chiarezza.
(Hermann Hesse)

Perché frequentare Platone, quando anche un sassofono può farci intravedere un altro mondo?
(E.M Cioran)
La musica è una macchina per sopprimere il tempo.
(Claude Lévi-Strauss)

Una vita senza musica è come un corpo senz’anima. (Cicerone)

Spero che queste citazioni vi siano piaciute! Se ne avete altre da condividere non esitate a farlo qui sotto!

Ci sentiamo presto!

M.P.

book tag

Bookshelf… book tag!

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«Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima.» Cicerone

Buongiorno filosofi!

Come state?

Oggi sono appostata sulla mia scrivania con il mio computer, in compagnia di un fantastico frullato alla pera e cacao, e sto osservando con amore la mia libreria pronta per fare un divertentissimo book tag!

Si tratta del Bookshelf book tag, interamente dedicato alla mia libreria. Purtroppo non so indicarne la paternità perché ormai questo book tag ha fatto il giro di tutte le piattaforme web.

A questo punto direi che è arrivato il momento di divertirsi un po’!

Iniziamo!

1. Descrivi la tua libreria. Dove l’hai presa?

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Ve la presento. Questa è la mia libreria verticale bianca, dotata di 6 scaffali, è la classica billy dell’Ikea con la quale mi trovo benissimo e che consiglio a chiunque voglia realizzare nella propria stanza una libreria veramente bella e personalizzata, senza spendere troppo.

2. Come organizzi i tuoi libri?

Tendenzialmente mi piace variare, ma due criteri che cerco sempre di rispettare sono quello di accostare i libri della stessa dimensione e collana e quello di non separare mai i libri che fanno parte della stessa serie o che sono stati scritti dallo stesso autore. Come potete vedere però in alcuni scaffali ho voluto rispettare anche un ordine cromatico.

3. Qual è il romanzo più lungo che hai?

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Il Signore degli Anelli di Tolkien che conta 1230 pagine da amare!

4. Qual è il romanzo più corto che hai?

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Questa piccola edizione tascabile Bompiani de I dolori del giovane Werther di Goethe  che conta 115 pagine. Non è il volume più corto che possiedo, ma dato che la domanda faceva riferimento ad un romanzo allora ho deciso di escludere dalla risposta tutti i racconti.

5. Un libro che hai ricevuto come regalo di compleanno.

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Cose che nessuno sa di Alessandro D’Avenia. Mi è stato regalato da una delle mie migliori amiche, se non sbaglio per i miei 15 o 16 anni (ora ne ho 20). Non è il mio genere preferito, ma conservo un piacevole ricordo di questa lettura perché mi colpì molto lo stile dell’autore, tanto da ispirarmi nella scrittura di alcuni capitoli di un libro che attende ancora di essere terminato. Un piccolo appunto sulla trama del libro di D’Avenia: si tratta di un romanzo di formazione che ha come protagonista Margherita, una quattordicenne che scopre il magico e terribile mondo del liceo. Si trova inoltre a dover affrontare l’allontanamento del padre che le dice addio attraverso un messaggio nella segreteria telefonica e sparisce nel nulla abbandonando la famiglia. La sua storia si intreccia con quella della nonna, che serba nei suoi confronti riflessioni e spunti sempre interessanti, con quella di Giulio, un ragazzino ribelle e tenebroso e con quella di un professore del liceo che fugge dalla realtà per mezzo della lettura, storia che decisamente mi catturò più di quella principale.

6. Un libro che ti è stato dato da un amico.

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Dovremmo essere tutti femministi di Chimamanda Ngozi Adichie. Un piccolo volume femminista che mi è stato prestato proprio la settimana scorsa da una mia cara amica. Desidero approfondire questa tematica e credo che questo sia un buon punto di partenza, staremo a vedere!

7. Qual è il libro più costoso che possiedi?

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Harry Potter dalla pagina allo schermo, l’avventura cinematografica raccontata per immagini. In questo momento purtroppo non ce l’ho sotto mano, quindi non vi posso indicarvi il prezzo preciso, ma di sicuro si aggira intorno ai 40/50 euro ed è veramente gigantesco, ma ne vale assolutamente la pena!

(e dopo essere passata dal frullato al the verde all’arancia direi di andare avanti!)

8. L’ultimo libro che hai letto?

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La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick. Una storia dolce che parla di giocattoli, sogni e cinema, raccontata per mezzo di parole e disegni molto evocativi. Un’esperienza che consiglio veramente a tutti!

9. Hai completato delle serie?

Direi proprio di sì. Ho completato la serie di Harry Potter, che purtroppo non possiedo nella mia libreria perché appartiene formalmente a mio fratello; Hunger GamesPercy Jackson e gli dei dell’OlimpoDivergent, Fairy Oak e sto per terminare Le Cronache Lunari, ho attualmente in lettura Winter, l’ultimo volume.

10. Qual è l’ultimo arrivato nella tua libreria?

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Darkest Minds 2, una ragazza pericolosa di Alexandra Bracken. Non farò alcun commento sulla terribile scelta italiana del titolo, nessuna, assolutamente nessuna. In ogni caso il primo volume è stato uno dei distopici più interessanti che abbia mai letto e appena ho intravisto in negozio il seguito non ci ho pensato due volte a farlo diventare mio! Sarà la mia prossima lettura!

11. Qual è il libro più vecchio che possiedi?

Qui non riesco a capire se devo fare riferimento alla data di pubblicazione del romanzo oppure all’età del volume in sé. Opterò per quest’ultima per comodità.

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Veronika decide di morire di Paulo Coelho. Uno dei libri che rileggerò a non finire in questa edizione a dir poco spaventosa appartenuta a mia mamma quando era più giovane (no mamma non sto dicendo che sei invecchiata tranquilla!). Non lo so con precisione se si tratta del più vecchio ma di sicuro non è recente.

12. Un libro che non vorresti mai perdere di vista.

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Chiamami col tuo nome di Andrè Aciman. Ma… l’avete capito il mio amore per questo libro?? Non posso stare senza, ogni tanto ho l’esigenza di sfogliarlo e rileggere le mie parti preferite e quando non sono qui ne sento la mancanza, come se avessi abbandonato una parte di me, non sto scherzando. Leggete questo libro!

13. Qual è il tuo libro più immacolato? 

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Storia delle terre e dei luoghi leggendari di Umberto Eco. Direi che si tratta di un’opera d’arte, non solo di un libro. E’ immacolato sia perché ancora non ho avuto l’occasione di leggerlo, dato che che non è un romanzo, ma un saggio piuttosto impegnativo, sia perché ha delle raffigurazioni talmente belle che mi dispiace quasi toccarlo, per paura di sporcarlo o rovinarlo.

14. Un libro che non ti appartiene.

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I passi dell’amore di Nicholas Sparks. Apparterrebbe in realtà alla compagna di mio padre, ma dato il mio desiderio di recuperare questa lettura (cosa che in realtà dopo due anni ancora non ho fatto XD ) ho deciso di farmelo prestare… ed è ancora qui muahahah.

15. Il libro più rovinato che hai?

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Noi siamo tutto di Nicola Yoon. Uno young adult del quale, devo dire, ho apprezzato forse più il film, merito di Amandla Stenberg, una delle mie attuali attrici preferite. In ogni caso ho prestato questo libro a mio padre (non sto scherzando) e lui non l’ha trattato molto bene, sto ancora aspettando la resa dei conti!

16. Un libro del tuo colore preferito.

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Per unire il mio colore preferito, il verde, ad uno dei miei libri preferiti di sempre, ecco Noi siamo infinito di Stephen Chbosky. A mio parere questo è un libro che va letto, soprattutto all’età di 16 17 anni, ma non solo, si respira un’atmosfera così intensa, data dall’elemento drammatico della vita dei personaggi, contrastato dalla forte amicizia che li lega.

17. Un libro che hai sugli scaffali da tempo e non hai ancora letto.

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Book Jumper di Mechthild Glaser. Questa non è l’edizione italiana, ma la copertina è talmente bella che ho voluto condividerla. Possiedo questo libro da quasi due anni e all’epoca era uno di quelli che desideravo leggere con più urgenza. Purtroppo poi mi è passato il mood e da allora mi attende impaziente…

18. Di tutti i libri che hai sui tuoi scaffali, qual è stato il primo che hai letto? 

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Quasi sicuramente Matilda di Roald Dahl. Uno degli autori che più amavo e leggevo da piccola. Purtroppo questo libro in particolare, per quanto famoso, me lo ricordo poco, infatti mi piacerebbe moltissimo rileggerlo e vedere che emozioni mi provoca a distanza di anni

19. Hai libri autografati? 

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Ne ho alcuni! Tra questi vi mostro Un polpo alla gola di Zerocalcare. Una grafic novel che ho acquistato e fatto autografare in occasione della fiera della letteratura di Mantova!


 

Il book tag è finito, il the anche, è giunta l’ora di organizzare la mia agenda e di iniziare a studiare un po’ di filologia italiana!

Io spero di avervi un po’ incuriosito con questo tag; se volete qualche informazione in più riguardo a questi libri non esitate a scrivere nei commenti.

Vi auguro una splendida giornata!

M.P.

impressioni sui film

Lo Schiaccianoci e i quattro regni

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Dovremmo considerare persi i giorni in cui non abbiamo ballato almeno una volta.
(Friedrich Nietzsche)

Buongiorno filosofi,

come state? Avete trascorso una buona notte e una buona giornata?

Oggi voglio condividere con me le mie impressioni sul film Lo Schiaccianoci e i quattro regni, film della Disney che ripropone in una nuova modalità la nota fiaba dello Schiaccianoci.

Ieri sono finalmente andata a vederlo e devo dire che sono rimasta abbastanza delusa. O meglio, non sono rimasta delusa per il semplice fatto che mi era già stato riferito che il film non era un granché.

Premetto che per quanto io sia appassionata di cinema, non ho le competenza tecniche per giudicarlo, per cui ciò che vi condivido, che ovviamente può essere assolutamente contestabile, sono esclusivamente le mie impressioni.

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La storia parla di Clara, una ragazzina intraprendente e dotata di spiccate capacità meccaniche, che è la secondogenita della famiglia composta da lei, un fratello minore piuttosto realista, una sorella maggiore fine e romantica e dal padre, un uomo incapace di esprimere le sue emozioni. Purtroppo la madre di Clara è deceduta mesi fa e tutti i membri della famiglia sono ancora molto scossi da questa perdita. Il film si apre con l’arrivo di Natale, ed è l’occasione per il padre di mostrare ai figli i regali che, prima di morire, la moglie aveva preparato per loro. Mentre i fratelli ricevono oggetti immediatamente riconoscibili ed utilizzabili, Clara riceve un cofanetto a forma di uovo, molto prezioso, ma impossibile da aprire senza la chiave, la quale però non è inserita nel pacchetto che conteneva il regalo. In una piccola tasca trova una lettera, scritta dalla madre che recita: “Tutto ciò di cui hai bisogno è qui“. Subito la protagonista si spazientisce, perché convinta di trovare delle risposte (a cosa di preciso non è dato sapere). Per fortuna un uomo, che possiede una piccola bottega di giocattoli e che conosceva molto bene la madre, durante la consegna dei regali di Natale organizzata per tutti i ragazzi del paese (una scena che ho davvero amato per come è stata realizzata), le fa avere la tanto ambita chiave. La storia vera e propria potremmo dire che prende il via proprio in questo momento, quando un topolino carino e guastafeste le ruba subito la chiave e la guida fino all’ingresso del regno dei divertimenti, il primo e il più tetro dei quattro di cui è composto il mondo dei giocattoli creato proprio dalla madre di Clara, la regina assoluta. Dopo aver convinto lo Schiaccianoci ad aiutarla, lei entra in questo mondo magico per riprendersi la chiave e si troverà a dover porre fine alla guerra che da anni ostacola la pace.

IMPRESSIONI:

La storia in generale è carina, adatta sicuramente ad un pubblico infantile, visivamente è di ottima fattura, molte scene creano davvero un’atmosfera magica, ma le qualità della pellicola a mio parere terminano qui. La trama l’ho trovata veramente banale e assolutamente prevedibile; i fatti si succedono velocemente, senza un minimo di preparazione, come se tutti sapessero già cosa fare e come comportarsi. Non c’è una fase di evoluzione nel personaggio di Clara, la quale semplicemente ad un certo punto sembra trasformarsi in un’altra persona. Scopre un mondo nuovo e non si pone troppe domande, è come se avesse scoperto un nuovo bar, o una nuova marca di scarpe… insomma, non è colpita come dovrebbe essere (se ciò fosse possibile) una persona che si ritrova a vivere in un luogo magico. Se all’inizio sembrava una ragazzina inconsapevole e con la testa tra le nuvole, improvvisamente diventa in grado di guidare un esercito e dimostra le sue incredibili abilità di combattente… ma dove le ha imparate mi chiedo? In generale, se non si fosse già intuito, ho trovato che uno degli aspetti meno efficaci del film fosse proprio la protagonista, priva di una vera personalità e assolutamente fastidiosa e impaziente. Veramente impaziente! Ancora prima di cercare la chiave si arrabbia perché non la trova, da la colpa a sua madre per averle lasciato un uovo senza alcuna utilità e anche quando lo apre e non trova ciò che sperava (cosa sperava di trovare??) non si ferma neanche un minuto a studiarne il contenuto. Questo atteggiamento l’ho trovato incoerente se messo accanto al suo amore per gli ingranaggi, che dovrebbe averla abituata ad essere una persona tranquilla e paziente. Non sono stati sviluppati bene i personaggi. Il motivo che spinge l’antagonista ad agire è stato solo accennato e nulla di ciò che è accaduto prima degli eventi che ci vengono mostrati è stato spiegato. Il tutto sembra evolversi in una giornata al massimo perché succedono davvero poche cose e anche il colpo di scena è in realtà la cosa forse più prevedibile dell’intero film.

Per queste ragioni purtroppo il mio voto è:

♥♥/5

Mi dispiace aver demolito questo film, probabilmente molti di voi avranno opinioni diverse al riguardo e mi piacerebbe molto conoscerle e confrontarci in merito.

A questo punto io vi auguro buona giornata!

A presto!

M.P.

Quiz

Che personaggio delle Cronache Lunari sei? Scoprilo con questo quiz!

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Tormentata è la luna e le Pleiadi a mezzo della notte: anche giovinezza già dilegua, e ora nel mio lettorato sola. (Saffo nella traduzione di Quasimodo)

Buongiorno filosofi,

mi sono assentata nel fine settimana a causa di impegni meravigliosi, che mi hanno buttata giù dal letto ancora prima del solito! Uno di questi impegni è stato la prima lezione di un corso di scrittura creativa dedicato al racconto breve!! ♥

Ritorno alla grande con un nuovo articolo a tema libresco/letterario, proponendovi un quiz inventato dalla sottoscritta e dedicato ad uno dei miei fandom preferiti, forse non troppo presente in Italia purtroppo, ovvero quello delle Cronache Lunari!

Si tratta si una saga costituita da quattro volumi, Cinder, Scarlet, Cress e Winter, scritta da Marissa Meyer, che rilegge e ripropone in una chiave fantascientifica le note fiabe per bambini: Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Biancaneve e i sette nani.

La frase che vi ho proposto oggi non appartiene in questo caso ad un filosofo, ma ad una poetessa greca; mi ha ricordato moltissimo la figura dell’antagonista della saga, Levana, e non potevo non riportarla proprio su questo articolo.

Come già sottolineato, dato che su internet non ho trovato alcun quiz/test dedicato all’argomento, neanche in inglese, ho pensato che potesse essere divertente idearne uno io, con la speranza che venga divulgato e che tutti voi fan della serie possiate scoprire in che ruolo vi riconoscete di più!

INIZIAMO! PRONTI?

1. In quale dei seguenti luoghi ti piacerebbe vivere? 

a. In un sobborgo di Pechino

b. In un cottage a Parigi

c. In un isola deserta

d. In un castello sfarzoso sulla luna

2. Quale dei seguenti mestieri si avvicina di più al lavoro dei tuoi sogni?

a. Il meccanico

b. Il contadino

c. L’informatico

d. Il politico

3. Quale tra queste è la fiaba che più amavi da piccolo?

a. Cenerentola

b. Cappuccetto Rosso

c. Raperonzolo

d. Biancaneve e i sette nani

4. Qual è il tuo più grande difetto?

a. La freddezza

b. Sei un po’ viziato

c. L’ingenuità

d. La pazzia

5. A quale membro della tua famiglia sei più legato?

a. Fratello o sorella

b. I nonni

c. Un genitore

d. Cugino/zio

6. Qual è la tua più grande paura?

a. Non riuscire a provare emozioni

b. L’amore

c. Gli spazi stretti

d. Te stesso

7. Chi sarebbe il tuo compagno d’avventure?

a. Un androide molto affascinante

b. Un cane

c. Un sistema informatico dotato di personalità

d. Un animale di compagnia dall’aspetto androgino

8. Chi è il tuo ragazzo ideale?

a. Il classico principe azzurro

b. Il ragazzo tenebroso, ma sensibile

c. Un affascinante fuorilegge che ti fa provare tanta adrenalina ed emozioni sempre nuove

b. Un ragazzo ligio ai suoi doveri, ma molto protettivo

9. Qual è il tuo cibo preferito?

a. Sushi

b. Verdure fresche, soprattutto i pomodori

c. Dolci!!

d. Ogni tipo di frutto

10. Cosa ti fa piangere?

a. La paura di deludere le aspettative

b. La lontananza da casa

c. I film/libri romantici e strappalacrime

d. La sofferenza delle altre persone

11. Qual è il tuo genere letterario o cinematografico preferito?

a. Fantascienza

b. Avventura

c. Romantico

d. Horror

12. Qual è il tuo profumo preferito? 

a. Fiori

b. Erba bagnata dalla rugiada mattutina

c. Miele

d. Mela

13. Qual è la tua materia preferita?

a. Fisica/matematica

b. Le lingue

c. Tecnologia/ Arte

d. Filosofia/Psicologia

14. Qual è il tuo sogno più pretenzioso e potenzialmente irrealizzabile?

a. Cambiare identità

b. Riportare in vita una persona

c. Volare

d. Cambiare il mondo

15. Quale personaggio delle Cronache Lunari hai amato di più?

a. Cinder/Kai

b. Scarlet/Wolf

c. Cress/Thorne

b. Winter/Jacin

16. Qual è il tuo più grande pregio?

a. L’umiltà e la laboriosità

b. L’indipendenza

c. La creatività

d. L’autocontrollo

RISULTATI:

Maggioranza di A: 

Sei Cinder! Una persona umile e dedita al lavoro, poco pretenziosa e dal carattere tranquillo. Hai spesso paura di essere te stessa quando ti trovi in mezzo ad altre persone, per questo motivo fai fatica a costruire delle relazioni durature e a provare emozioni forti. A volte desideri essere diversa, cambiare identità per poter ricominciare da capo.

Maggioranza di B:

Sei Scarlet! Sei una persona semplice e di buona volontà. Hai dovuto metterti tante volte alla prova, uscire dalla tua zona di comfort per allontanarti da situazioni più facili, ma che non ti soddisfacevano o ti procuravano sofferenza. Prima eri circondata da ogni tipo di agio, ma hai dovuto sviluppare l’autonomia, prenderti cura della casa, di te stessa e di altre persone. Tendi però a preoccuparti troppo degli altri e a non chiederti cosa realmente ti farebbe sentire realizzata.

Maggioranza di C:

Sei Cress! Sei una persona molto creativa ed entusiasta, amante delle cose nuove, curiosa, sognatrice, ma anche molto ingenua. Sei vissuta per tanto tempo in una bolla protettiva che non hai costruito tu, ma la tua famiglia. Hai sempre amato i tuoi genitori, ma a causa delle loro preoccupazioni non sei riuscita a distruggere questa bolla, a ribellarti e a scoprire da sola il mondo che ti circonda. Sei molto spaventata dalla realtà e poco consapevole delle tue doti e potenzialità. Ricordati che non hai sempre bisogno dell’aiuto di qualcuno, puoi salvarti da sola!

Maggioranza di D:

Sei Winter! Sei una persona molto bella fisicamente, ma questo per te non conta, vuoi sentirti amata per ciò che sei, non per come appari. Sei dotata di una grande capacità di autocontrollo, quasi esagerato, fai fatica a lasciarti andare, ma allo stesso tempo sei molto costante, determinata e sicura di ciò che vuoi. Spesso il tuo senso del dovere ti genera ansia, paura, ossessione, sensazioni che non ti permettono di vivere serenamente. Desideri cambiare la cose per sentirti finalmente libera di essere te stessa.

FINE!

Volete sapere che risultato ho avuto io?

Sono un ibrido tra Cinder Cress. Anche se Cinder ha avuto un voto in più! Probabilmente sono i due personaggi che si assomigliano di meno in assoluto… da ciò si capiscono tante cose, o anche no.

Mi piacerebbe sapere che risultato avete avuto voi! E se vorrete ripetere questo test, cosa che mi farebbe veramente molto piacere, vi chiedo di taggare il mio blog.

Qui sotto vi lascio il link del mio Instagram:

https://instagram.com/misunderstood_philosopher?utm_source=ig_profile_share&igshid=1o2f9n5cl02hl

E vi saluto, ci vediamo alla prossima! Buona giornata!

M.P.

Senza categoria

La scelta

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Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi.
(Eraclito)

Buongiorno filosofi,

come state? Davvero, come state? Non dovete rispondere a me, ma a voi stessi, perché ovunque voi siate, ovunque le scelte che avete compiuto ogni giorno vi abbiano portato, nel vostro cuore lo sapete se siete felici della vostra vita o no. Se volete cambiare qualcosa o meno, se state andando nella direzione giusta, se vi state chiedendo di più o accontentando per paura di cambiare o di deludere chi vi ama.

Coraggio, rispondete alla domanda che vi ho fatto, e pensate a tutte le scelte che nella vostra vita vi hanno portato alla deriva o vi hanno fatto avvicinare alla vostra essenza.

CHI SONO IO?

Credo che questa sia la domanda più difficile a cui rispondere, ma fino a quando non troverete la risposta giusta barcollerete nel buio, scegliere sarà ancora più difficile. La cosa positiva è che proprio nella possibilità di scegliere scorre la libertà. Fino all’ultimo secondo della vostra esistenza potrete compiere scelte che cambieranno completamente il corso degli eventi, per cui non sarà mai troppo tardi, l’importante è non aver paura di cambiare e non adagiarvi nell’abitudine.

L’istante magico è quel momento in cui un sì o un no può cambiare tutta la nostra esistenza (Paulo Coelho)

Buttatevi, cambiate, arriverà il vostro momento, ma solo se siete voi a essere protagonisti del cambiamento che vi aspetta dietro l’angolo. Oppure restate dove siete se la felicità l’avete trovata, se la vostra strada è quella che state percorrendo.

Vi propongo un’ultima citazione tratta da un libro che ho letto da poco:

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret

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Si tratta di un romanzo dal formato particolare. La storia, molto significativa, è scritta non solo per mezzo delle parole, ma anche del disegno, che non è esplicativo di ciò che viene narrato, ma prosegue la narrazione stessa. Una lettura interessante e soprattutto magica! Super consigliata!

Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. E anche tu!

E’ una frase che si commenta da sola, ognuno di noi può ritrovarci se stesso. Io credo che nessuno sia qui per caso, per questo motivo non dovete vivere a caso, ma trovare la vostra missione da perseguire e per cui lottare. Non lo so se la felicità allo stato puro esiste, ma non è la felicità che va perseguita, lo è la lotta verso ciò che scritto dentro di voi. La lotta contro ciò che vi porta alla deriva. Dopo la lotta c’è l’appagamento, la soddisfazione, la realizzazione, ma non accontentatevi. Restate nei vostri binari, ma non fermatevi alla prima meta, andate oltre fino all’ultimo giorno. Non permettete al vostro meccanismo di arrugginirsi, perché anche se avete trovato il vostro posto, se non funzionate più tutto inizierà a starvi stretto e non sarete utili né a voi stessi né al mondo.

M.P.

BUONGIORNO · Senza categoria

La Miracle Mourning

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Eppure gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti, le onde enormi del mare, le correnti amplissime dei fiumi, la circonferenza dell’oceano, le orbite degli astri, mentre trascurano se stessi.
(Sant’Agostino)

Buongiorno filosofi,

spero abbiate passato un’ottima giornata ieri e una nottata di buon sonno, è arrivata l’ora di svegliarsi e come vi avevo promesso, oggi continuerò a trattare un tema che mi sta a cuore, ovvero quello del risveglio.

Se siete passati a questo articolo senza aver letto quello precedente, vi consiglio di farlo, in modo tale da seguire un filo logico e approfondire la tematica per step! Questa mattina infatti, dopo avervi introdotto l’argomento e condiviso con voi il mio risveglio strategico, voglio condividere una modalità molto efficace per iniziare la giornata e mantenere un tono motivazionale e un’energia molto alti tutto il giorno. Si tratta della miracle mourning e consiste in una routine che io stessa ho provato sulla mia pelle e che mi ha aiutata veramente molto ad affrontare meglio la giornata.

Direi di non perderci oltre e di iniziare!

Che cos’è la miracle mourning? Se ancora non l’avessi capito, si tratta di una routine della durata di circa un’ora da mettere in atto non appena senti il suono della sveglia, che ti aiuta a prendere contatto con te stesso, la tua interiorità, motivandoti prima di affrontare la giornata e permettendoti di acquisire subito l’energia necessaria. Come ogni routine che si rispetti è costituita da una serie di attività che puoi replicare nel modo migliore per te, in base ai tuoi gusti e a ciò che trovi maggiormente efficace! Qui sotto vi presenterò la mia miracle morning in modo che voi possiate prendere spunto!

  1. Silenzio! Sì esatto, la prima cosa da fare consiste proprio nel dedicare 5 minuti della vostra mattinata a stare completamente in silenzio, senza farvi invadere dai rumori esterni, ma nemmeno dai vostri pensieri. Per quello ci sarà tempo dopo. Concedete al silenzio di cullarvi e concentratevi solo su di lui, se volete chiudete gli occhi, ma attenti a non addormentarvi!
  2. Lettura. Come potete immaginare questa è la mia preferita e il tempo da dedicarle si aggira intorno ai 20 minuti. Cosa leggere? Dato che stiamo affrontando un percorso per automotivarci e connetterci con noi stessi non c’è niente di meglio che un bel libro di crescita e formazione personale! Vi voglio presentare qui sotto alcuni libri che io ho letto e che mi hanno arricchita tantissimo.

    I primi due sono tra i libri più famosi ed emozionanti di Paulo Coelho, uno dei miei attori preferiti, che con una sola frase è capace di stravolgere non solo la vostra giornata ma la vostra vita! Runner in 21 Giorni invece è un libro che fa parte della collana di Genio in 21 Giorni, un’azienda che organizza corsi di formazione e di apprendimento. Questo volume in particolare è stato scritto da Massimo De Donno, uno dei capostipiti di questa meravigliosa azienda, e parla di come una persona così poco allenata e sportiva come lui sia riuscito, con impegno, determinazione e focalizzazione, a correre la maratona di New York! Vi può dare notevoli spunti per raggiungere i vostri obiettivi giornalieri e non!

  3. Visualizzazione. Anche questa è una delle mie parti preferite: si tratta di dedicare 5 minuti a visualizzare, ovvero immagine ad occhi chiusi, una determinata situazione in cui volete dare tutti voi stessi, volete mettercela tutta e essere i migliori voi stessi. Con una canzone emozionate in sottofondo immaginate come volete essere, che energia volete avere, che azioni desiderate mettere in atto per affrontare quel momento della vostra vita e renderlo perfetto.
  4. Affermazioni. Altri 5 minuti durante i quali leggete a voi stessi delle affermazioni motivazionali, per ricordarvi che potete essere chi e come volete, basta desiderarlo e impegnarsi. Congratulatevi per i passi avanti fatti, incoraggiatevi a continuare per questa strada, non mollate, solleticate la vostra energia e invitatela a sprigionarsi con potenza. Accompagnate tutto questo da canzoni forti, di quelle che fanno vibrare l’anima e che vi arrivano dritte al cuore.
  5. Scrivere. La scrittura è forse il modo migliore per prendere contatto con noi stessi. Scrivendo parliamo al nostro dio interiore e molte volte ci diamo proprio noi le risposte che stiamo cercando. La scrittura ci rende consapevoli, ci consente di riordinare ciò che abbiamo in testa e di incanalarlo in un’attività positiva e arricchente. Io dedicavo a questo momento dai 5 ai 10 minuti, ma non limitatevi, mai, sentitevi liberi!
  6. Attività fisica! Dedicate gli ultimi 20 minuti allo sport! Questa è senza dubbio la parte che vi sveglierà definitivamente diffondendo dentro di voi una grandissima energia super positiva! Non tralasciate nessun punto del vostro corpo. Cercate di coinvolgerli tutti sperimentando movimenti ed attività diverse, sarà divertente e molto molto gratificate.

A questo punto entrate nel mondo! Ma entrateci come farebbe un personaggio famoso che solca un palcoscenico con un vestito super sgargiante impossibile da non ammirare. Vi garantisco che la gente intorno a voi si accorgerà della vostra energia, del vostro cambiamento positivo e magari vi chiederà il perché e potrete condividere questo risveglio con chi amate, o anche con chi non amate, per rendere migliore chiunque, prima di tutto voi stessi.

Spero con il cuore che questo articolo vi sia piaciuto e sia stata interessante! Qualcuno di voi conosceva già la miracle mourning? Avete altre modalità per svegliarvi forti e rigenerati?? Condividetele qui sotto!

Io vi auguro una splendida giornata e adesso entro nel mondo e diffondo la mia forza.

A domani!

M.P.

BUONGIORNO

RISVEGLIO MOTIVANTE

Copia di misunderstoodphilosopherslibrary-3

C’è solo un modo per evitare le critiche: non fare nulla, non dire nulla, e non essere niente. -Aristotele

Buongiorno a tutti filosofi,

ma… BUONGIORNO SUL SERIO! Perché è proprio di risveglio che questa mattina ho deciso di parlare.

Il risveglio, si sa, per molti non è uno dei momenti più attesi della giornata, anzi, è spesso il più temuto. Ognuno di noi nel corso della sua giornata deve seguire dei ritmi spesso impegnativi, trascorrere le ore lavorando, studiando, correndo tra una lezione e l’altra, tra un corso e l’altro, e la sera appoggiare la testa sul cuscino è una benedizione. E chi vi schioda più da lì? Non di certo la sveglia che, poverina, viene ignorata tante di quelle volte che periodicamente per dispetto ci fa lo scherzetto e decide di non suonare proprio! Non le do tutti i torti!

Beh, sappiate innanzitutto che non siete soli e soprattutto che questa situazione può essere superata, rendendo il vostro risveglio una delle fasi più importanti della giornata, quella in cui vi ricaricate per iniziare la giornata e dare tutti voi stessi, mettervi in gioco, raggiungere i vostri piccoli o grandi obiettivi, essere protagonisti della vostra vita.

Ovviamente la frase filosofica del giorno non è un incentivo a sistemarsi nel proprio angolino ed eclissarsi nell’oblio per paura di essere criticati. Infatti sono le persone che agiscono, che hanno delle idee e decidono di portarle avanti, che iniziano un progetto, che coinvolgono persone, che affrontano le situazioni con coraggio e si espongono a ricevere critiche, costruttive o meno. Non possiamo piacere a tutti, non possiamo rendere felici tutti, ma possiamo seguire i nostri valori e stringere le redini della nostra vita, dare amore e riceverne da chi crede in noi, per cui alzatevi e preparatevi ad essere la persona che volete essere, senza avere pregiudizi in merito a voi stessi.

Da un po’ di tempo a questa parte, anche io, che avevo già lavorato molto sulla mia motivazione, mi sono ritrovata a posticipare più volte la sveglia; ho deciso di smetterla, di trovare un modo, il mio modo, per svegliarmi come una persona di successo.

Ma come fare?!

Voglio portarvi oggi la mia breve esperienza, indicandovi la piccola routine che sto seguendo da un po’ di giorni. Domani invece vi parlerò di una modalità super efficace per scrollarvi di dosso il sonno e prepararvi ad affrontare bene la vostra giornata: la MIRACLE MOURNING, l’ho sperimentata anche io per un mese e devo dire che mi sono trovata veramente bene!


 

Ciò di cui mi sono resa conto studiando la mia reazione ogni volta che arrivava il momento di alzarsi, mi sono resa conto che nella mia testa si scatenavano una serie di pensieri non molto produttivi e uno delle ragioni per cui alla fine decidevo di trascinarmi fuori dal letto era la pancia che implorava di essere riempita. Per cui la mia domanda esistenziale era Cosa mangio sta mattina? Sono già finiti i biscotti al cioccolato?

Rendendomi conto di ciò mi sono chiesta in che modo avrei potuto sostituire questi pensieri, in che modo avrei potuto formulare idee creative e più motivanti che mi permettessero di mettere in moto il cervello e di ripartire?

La risposta per me è arrivata e la state leggendo proprio ora. Per mesi ho rinunciato a pubblicare articoli sul blog perché dicevo di non avere tempo, ma avete idea di quanto tempo perdiamo a rimandare la sveglia e lamentarci?

LA MIA ROUTINE MATTUTINA

  1. Mi alzo al suono della sveglia. Quando sento quel suono, e vorrei subito spegnerlo, mi focalizzo sulle azioni che voglio mettere in atto subito dopo e questo mi aiuta a non posticipare il risveglio. Se volete un consiglio per coloro che credono di essere senza speranze ve lo do subito: mettete il cellulare (o qualunque apparecchio vi faccia da sveglia) lontano dal letto, in questo modo, per evitare di svegliare tutto l’appartamento, sono certa che scatterete in piedi! PROVATE!
  2. Ascolto delle tracce musicali che mi permettono di focalizzarmi sui miei sogni, sulla mia missione e di conseguenza di essere migliore rispetto a come sono stata il giorno precedente.Vi metto qui sotto il testo di una delle due canzoni che è diventata per me un aggancio a questa sensazione:

MILLION DREAMS (The Greatest Show Man)

I close my eyes and I can see
The world that’s waiting up for me
That I call my own
Through the dark, through the door
Through where no one’s been before
But it feels like home
They can say, they can say it all sounds crazy
They can say, they can say I’ve lost my mind
I don’t care, I don’t care, so call me crazy
We can live in a world that we design
‘Cause every night I lie in bed
The brightest colors fill my head
A million dreams are keeping me awake
I think of what the world could be
A vision of the one I see
A million dreams is all it’s gonna take
A million dreams for the world we’re gonna make
There’s a house we can build
Every room inside is filled
With things from far away
The special things I compile
Each one there to make you smile
On a rainy day
They can say, they can say it all sounds crazy
They can say, they can say we’ve lost our minds
I don’t care, I don’t care if they call us crazy
Runaway to a world that we design
Every night I lie in bed
The brightest colors fill my head
A million dreams are keeping me awake
I think of what the world could be
A vision of the one I see
A million dreams is all it’s gonna take
A million dreams for the world we’re gonna make
However big, however small
Let me be part of it all
Share your dreams with me
You may be right, you may be wrong
But say that you’ll bring me along
To the world you see
To the world I close my eyes to see
I close my eyes to see
Every night I lie in bed
The brightest colors fill my head
A million dreams are keeping me awake
A million dreams, a million dreams
I think of what the world could be
A vision of the one I see
A million dreams is all it’s gonna take
A million dreams for the world we’re gonna make
For the world we’re gonna make
Vi consiglio con il cuore di ascoltarla e leggere attentamente il testo, a me fa venire la pelle d’oca e non riesco poi a trascorrere la giornata di cattivo umore.

3. Mi metto al computer e scrivo un nuovo articolo per il blog. Non deve essere per forza lungo e impegnativo. Se vorrò condividere solo una citazione che mi è piaciuta oppure un aggiornamento sulle mie ultime lettura lo farò, l’importante è impegnare la mia mente a riflettere sull’articolo da scrivere, cosa che faccio non la sera prima, ma la mattina stessa! Sto ottenendo proprio l’effetto sperato.

4. Pianifico la mia giornata. Da quattro mesi circa ho deciso di adottare una nuova modalità organizzativa che per una persona creativa come me funziona alla grande, ovvero il metodo organizzativo chiamato bullet journal. Non lo so se ne avete mai sentito parlare. Voglio approfondire questo tema in uno dei prossimi articoli, ma per ora mi limito a dire che si tratta di un’agenda fatta su misura per ognuno di noi, perché siamo noi stessi a realizzarla come più ci piace e ci serve. Per questo motivo ogni mattina mi segno le cose che devo e voglio fare, impegni e obiettivi e decido quante ore dedicare ad ogni attività della mia giornata: le ore di studio, le ore in cui devo andare a lezione, le mie uscite, tempo dedicato ad attività extra universitarie come per esempio i corsi di musical, scrittura e formazione personale, i momenti dedicati all’attività fisica e infine il tempo libero.

A questo punto la mia routine è terminata. Le tempistiche che le riservo vanno dai 40 minuti ad un ora e mezza, in base generalmente alla lunghezza dell’articolo. La cosa fondamentale è prendersi questo spazio per noi con estrema tranquillità, senza pensare a che ore sono e alle altre attività che dovremmo fare dopo, perché altrimenti l’ansia diventerà la prima emozione che proverete e direi che non è molto utile non credete? Per tale ragione il consiglio che vi do è svegliarvi ad un orario che vi permetta di essere tranquilli nell’attuare il vostro risveglio strategico senza pressioni.

Voglio sottolineare che le attività che svolgo io le ho pensate vestite su di me, per ricavare il tempo da dedicare alla scrittura, per risolvere il problema dei miei pensieri poco produttivi e perché so per certo e ho constatato che la mia passione per la scrittura mi permette di svegliarmi subito appena suona la sveglia. Per questo ognuno di voi deve individuare le attività che gli permettono di superare i suoi limiti, di svegliarsi con il sorriso e ricaricati! Ognuno ha la propria modalità basta solo trovarla! E anche per quanto riguarda le tempistiche, le scegliete voi! Se non riuscite ancora ad anticipare la sveglia di un’ora, scegliete attività che possono durare anche sono dai 5 ai 10 minuti, in modo tale da abituare non tanto il vostro fisico ma la vostra mente ad una nuova abitudine, è fondamentale!

Oggi ho voluto condividere con voi questa mia esperienza, mentre domani vi proporrò, come già anticipato, un articolo dedicato alla miracle mourning. Se qualcuno di voi non ha idea di che azioni fare la mattina, della routine da seguire, potrete fare affidamento su una routine già creata appositamente per il risveglio più efficace di tutti. Così non avrete più scusanti per rigirarvi dall’altra parte e nascondere la testa sotto le coperte, tanto lo sapete anche voi che la sveglia suonerà e risuonerà ogni 5 minuti fino a quando non vi sarete decisi a darle ascolto.

E allora buon inizio giornata a tutti quanti!

Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in se genialità, magia e forza. Comincia ora. -Johann Wolfgang von Goethe

Come sempre vi ripropongo qui sotto il link per accedere alla mia pagina Instagram:

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Ciao!

M.P.

question tag

GAME OF THRONE: question tag

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“Non si gode a possedere qualcosa senza compagnia.”

(Erasmo da Rotterdam)

Buon pomeriggio a tutti e buon lunedì!
Da brava ritardataria, ieri ho finalmente finito di vedere le prime sette stagioni di una delle migliori serie tv di tutti i tempi: GAME OF THRONE!!
Presa dalla foga (e dalla nostalgia, come succede ogni volta che finisco l’ultimo episodio di una serie), ho subito cercato un question tag da proporre sul blog, e sono qui proprio per farlo!
Non riesco ad indicarvi la fonte dalla quale ho tratto le domande perché sono davvero in molti ad averlo già portato nella loro piattaforma. Oltre alle prime 9 domande già ideate, ho deciso di aggiungerne altre due a cui desideravo rispondere.
Bando alle ciance, INIZIAMO!
DOMANDE:
1. Tre/cinque aspetti che adori della saga.
2. Tre/cinque aspetti che odi della saga.
3. A quale casata vorresti appartenere e perché?
4. Quale sarà il finale secondo te?
5. Quali sono i tuoi personaggi preferiti e perché?
6. Quali sono i personaggi che odi e perché?
7. Che ruolo vorresti avere nella storia e perché?
8. Quale animale/simbolo ci sarebbe sul vessillo della tua casata, oltre a quelli presenti nella serie/libri e perché?
9. Il miglior episodio e il peggiore.
10. Le tue ship preferite e quelle che vorresti vedere.
11. Le morti che ti hanno fatta soffrire di più e quelle che hai vissuto con soddisfazione.
RISPOSTE:
1.
 Il labile confine tra il bene e il male. Ognuno combatte la propria battaglia per raggiungere i propri scopi. Mettendoci nei panni dei vari personaggi possiamo reputare giuste le azioni di ognuno, o quasi. Anche le azioni meno lecite possono essere giustificate dal vissuto di un dato personaggio, dalle ferite che ancora si porta appresso. La serie ci fa riflettere in merito a ciò, ci aiuta a non giudicare e a mettere anche in discussione noi stessi.
La presenza di personaggi femminili forti. Nonostante il tipo di società in cui è contestualizzata la storia, nettamente maschilista, nella serie le donne (almeno quelle che sono nate e cresciute in un certo ambiente) non ci vengono mostrate come deboli e sottomesse, ma lottano anche contro lo status quo assumendo ruoli importanti. Si ribellano contro l’ideale femminile diffuso e lottano per i loro diritti conquistando rispetto, onore e gloria. Ho trovato la maggior parte delle figure femminili quasi più forti e determinate rispetto a quelle maschili, e guidate da obiettivi più solidi e valorosi, ovviamente con diverse eccezioni.
– Il tema della famiglia. A mio parere una delle tematiche più pregnanti della serie, ma affrontato in modo diverso in base alla casata a cui ci si riferisce. La maggior parte dei pretendenti al trono e in generale dei personaggi lottano per la sicurezza della famiglia, o per contrastare chi minaccia la famiglia, per mantenere saldo l’onore della famiglia o per vendicarla. Il calore famigliare, l’amore, soprattutto verso i figli, ma non solo, contrastano gli orrori della guerra, la corruzione e la violenza. Tutto ciò lo trovo molto reale.
– La colonna sonora e la struttura delle stagioni. Ogni stagione si sviluppa in modo graduale. All’inizio ci vengono presentati i problemi, nuove minacce, nuovi personaggi, vengono introdotte nuove avventure. Mano a mano che si prosegue ci si avvicina sempre di più al momento clou, che generalmente avviene nella penultima o ultima puntata e che, nonostante sia atteso, riesce comunque a stupire e sconvolgere. La colonna sonora accompagna questi momenti. Crea angoscia, suspence, mistero, desolazione, ma anche adrenalina e coinvolgimento. E poi, alzi la mano chi non ha saltato neanche una volta la sigla iniziale! NON SI SALTA LA SIGLA DI GAME OF THRONE!
2.
– Il tema del divinoQuesto aspetto ha interferito molto non solo negli sviluppi delle vicende, ma anche dei personaggi stessi. E’ un aspetto certamente interessante e che fa riflettere molto, ma allo stesso tempo fastidioso e destabilizzante. Ho odiato tutti i personaggi che sono stati accecati dal credo, che ne sono diventati seguaci o predicatori, perdendo la loro personalità e venendo spesso meno ai loro ideali, fino a voltare le spalle persino alla loro famiglia.
– L’evoluzione di Bran. Questo si lega molto al punto precedente. Bran non è mai stato uno dei miei personaggi preferiti, perché non l’ho mai reputato troppo interessante e la sua storia mi annoiava, ma nonostante questo mi è sempre sembrato molto vero, almeno fino a quando non ha iniziato ad avere le visioni. Da qual momento si è un po’ rincitrullito. Io lo capisco che era il suo destino quello di diventare il corvo a tre occhi, e per fortuna date le rivelazioni che abbiamo avuto, ma ogni volta che lo vedevo in trance, con gli occhi da zombie, mentre gli altri lo trasportavano di qua e di là provavo un certo fastidio. Si è snaturato e soprattutto ha smesso di provare emozioni.
– La mancanza di valori in molti personaggi. Sono tanti i personaggi che pensano solo al potere, ai soldi e alle donne, per questo non mantengono fede al proprio re, o ad una certa casata, ma cambiano in base alle convenienze, mossi solo dal desiderio di possesso materiale. Mancanza di empatia e violenza, come fossero animali. Certo questo aspetto tuttavia è necessario, ma allo stesso tempo esplicita comportamenti senza dubbio sbagliati, talvolta esageratamente crudi.
3. Casa Stark! Mi ci rivedo molto nella purezza dei suoi membri, nell’ingenuità, nella fiducia che ripongono nei confronti degli altri, ma anche nel coraggio e nella forza, negli ideali per cui lottano. Mi hanno sempre trasmesso calore umano e speranza, contrastando la violenza e la corruzione degli animi.
4. È difficile elaborare ipotesi. Io mi sento sempre molto ottimista e in serie come queste, molto crude e violente, apprezzerei il lieto fine.
Non nego che mi piacerebbe vedere Daenerys conquistare i sette regni, eliminare la schiavitù, garantire la pace e distruggere definitivamente la ruota. Vorrei vederla al fianco di Jon, chi se ne importa se sono parenti, tanto si sa che non conta poi tanto nel mondo di GOT. Spero che Jaime si liberi dalle catene che lo legano a Cersei. Per quanto riguarda quest’ultima, non desidero la sua morte, anche perché mi sono abbastanza affezionata al suo personaggio, ma non mi dispiacerebbe assistere alla sua sconfitta, in tutti gli ambiti.
Sarebbe poi fantastico se Tyrion mantenesse il ruolo di primo cavaliere.
Nonostante ciò credo che sia impossibile un finale del genere e temo che o Daenerys o Jon o Tyrion moriranno.
Spero sono che non vincano i morti, in tal caso rimarrei molto delusa.
5.
– Arya. Nonostante la giovane età ha sempre dimostrato la sua diversità e il suo talento. Ne ha passate tante, ma ha sempre deciso di non essere una vittima, ha girato tutto a suo vantaggio apprendendo il più possibile anche nei contesti più duri, anche in prossimità della morte, prendendosi la sua rivincita contro tutti coloro che le hanno fatto un torto.
– Daenerys. E’ un personaggio assolutamente affascinante. Maestosa sul suo gigantesco drago, fragile e crudele allo stesso tempo. Ha vissuto ponendo fiducia sempre solo in se stessa, nelle sue forze e nei suoi ideali, senza mai voltar loro le spalle. Ha costruito su di sé una corazza per nascondere i suoi punti deboli, per difendersi dal mondo esterno che l’ha tradita e venduta. La sua diffidenza nei confronti del mondo è assolutamente giustificabile e reale, ma quando si scioglie dimostra un’umanità che la rende ancora più amabile ed interessante. E’ sempre stata molto coerente, anche a costo di fare la scelta sbagliata e di compiere azioni crudeli.
– Brienne. Personaggio forse marginale, ma che ho adorato dal primo istante. Una donna con la D maiuscola, che se ne frega di rispecchiare il modello ideale imposto alla figura femminile dell’epoca. Ha reagito ai giudizi negativi degli altri diventando la guerriera più forte di tutti. Fedele fino al midollo. L’unica persona della quale è possibile prevederne le mosse, perché mai volterà le spalle a chi ha promesso di servire. Adoro vederla nei suoi momenti di debolezza velata, perché, pur non volendolo, anche lei è capace di provare amore.
– Tyrion. E chi non lo adora?! E’ l’unico a sapere veramente come vanno le cose e sa sempre come rispondere. E’ il personaggio apparentemente più improbabile, ma allo stesso tempo quello che ha più competenze per guidare un paese e dare consigli validi. Un punto di riferimento per molti personaggi e anche per i fan della serie. Riesce a mettersi nei panni degli altri, a prevederne le mosse e di conseguenza a placare e contenere eventuali animi impavidi e impulsivi.
6. Partirei citando personaggi che per fortuna hanno già lasciato le penne:
– Joffrey
– Dito Corto
– Walter Fray
– Tywin
Non credo nemmeno sia necessario spiegarne le ragioni.
Più interessante la mia opinione in merito ad alcuni personaggi ancora vivi che non posso sopportare o che provocano in me una certa irritazione:
– Melisandre. Per i motivi specificati nella seconda domanda. Bisogna dire che alla morte di Stannis la sua sicurezza e la sua fede hanno vacillato per un attimo. Anche lei è stata capace di mettere in discussione i suoi ideali. Io credo che sia lei stessa ad avere il potere di cambiare le cose, ma ripone tutto nel dio della luce, tanto da non riuscire a guardare oltre, né dentro di sé. Per questo e per i crimini spietati che ha commesso non la posso assolutamente sopportare.
– Tyon. Non lo so quale sia l’opinione della maggioranza nei confronti di questo personaggio, ma ora come ora credo sia quello che sopporto di meno in assoluto. Capisco il suo vissuto. Il fatto di non sentirsi mai completamente parte di qualcosa, il bisogno di dimostrare, di trovare la sua identità e un luogo da chiamare casa. Ma ha avuto davanti delle scelte ed è riuscito, per paura e debolezza, a compiere sempre quella sbagliata fallendo ogni volta e perdendo le uniche persone che c’erano sempre state. Ha voltato le spalle a tutti coloro che credevano in lui per guadagnarsi la fiducia di chi non l’avrebbe comunque mai amato. Si è fatto manipolare e non ha mai reagito, ma è diventato un verme. Per quanto Ramsay fosse uno psicopatico, Tyon era troppo debole, fifone e codardo per affrontarlo. Mi ha fatto pena, sì, ma forse proprio per questo l’ho trovato un personaggio veramente misero.
– Sansa. Non si può dire che la odio, ma ogni volta che mostra la sua vera natura la trovo sempre fastidiosa e so tutto io. E’ sempre stata molto altezzosa, la classica fanciulla di corte, amante delle cose belle e dell’amore, abbastanza distante da me. Ho iniziato però ad empatizzare con lei quando i suoi sogni da bambina innocente e inconsapevole si sono infranti, quando si è resa conto di come funziona davvero il mondo, per questo mi sono affezionata a lei. Le sono state rubate la spensieratezza, la sicurezza e la speranza e nella sua posizione reagire era difficile, ma ha sempre cercato di non crollare. Tuttavia, una volta tornata nella sua zona di comfort, in un ambiente a lei famigliare è tornata ad essere la Sansa degli inizi, forse solo più arrabbiata e realista. Di certo non desidero la sua morte, anzi, spero solo che si renda un po’ più amabile e meno principessina.
7. Avrei due alternative in cui mi sentirei centrata.
Compare di Samwell Tarly, dedita ad approfondire le mie conoscenze, ma non in maniera puramente accademica. Come lui non mi limiterei ad essere una semplice maestra (che poi in quanto donna non potrei ambire a questo ruolo), ma sfrutterei ciò che so per cambiare le cose, per diventare io stessa la protagonista di un miglioramento nel mondo.
Diventare una donna dai mille volti. Nonostante anche in questo contesto l’elemento del divino sia molto presente, il fatto di indossare delle maschere, diventare qualcun altro dimenticando te stessa mi ha affascinata dal primo istante.
8. Assolutamente la foca. Ho una fissazione per questo tenero animale in cui mi sono sempre riconosciuta!
9. Non ricordando di preciso tutti gli episodi non saprei indicare quello che mi è piaciuto di meno, ma di certo il mio preferito è stato l’ultimo della sesta stagione, ricco di adrenalina e soddisfazioni… mi è dispiaciuto solo per la morte di Margaery, anche lei faceva parte della cerchia dei miei favoriti.
10. Certamente il sentimentalismo non è uno dei tratti fondanti della serie, ma io non posso fare a meno di immaginare coppie dove non ci sono, o di soffrire per la distruzione delle uniche che mi davano un po’ di gioie.
Nel primo caso, la mia coppia immaginaria che forse mai si avvererà è Brienne&Jaime, li adoro insieme, non c’è niente da fare. Tra le coppie realmente esistenti o esistite la mia preferita, per cui ho pianto tutte le mie lacrime, è stata quella di Jon Ygritte… mi dispiace troppo che sia durata così poco. Una grande delusione è stata la relazione tra Tyrion Shae, io ci credevo tantissimo e invece lei era solo un’opportunista. Ora ripongo tutte le mie speranze in Jon Daenerys, non deludetemi vi prego!
11. Sofferenze:
– YgritteE’ stata la morte che mi ha fatta soffrire di più, prevedibile sì, ma è arrivata troppo presto. …quanto ho odiato quel maledetto bambino…grrr
– Le nozze rosse. Mi ha colpita molto, non tanto perché fossi particolarmente affezionata ai personaggi coinvolti, ma per l’atmosfera di sgomento, orrore e vuoto che si è creata.
Soddisfazioni:
– Joffrey
Tywin. Una morte veramente umiliante, come giusto che fosse.
– Dito Corto
– Walter Fray
Queste ultime due scenicamente fantastiche!
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Bene! Il tag si è concluso. Forse mi sono un po’ dilungata, ma volevo spiegare tutte le mie motivazioni!
Mi piacerebbe conoscere le vostre risposte e confrontarmi con voi!!
Se vi va seguitemi su Instagram:
Vi auguro una fantastica serata!
M.P.
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Il Sublime

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Sublime è il senso di sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza della natura sia nell’aspetto pacifico, sia ancor più, nel momento della sua terribile rappresentazione, quando ognuno di noi sente la sua piccolezza, la sua estrema fragilità, la sua finitezza, ma, al tempo stesso, proprio perché cosciente di questo, intuisce l’infinito e si rende conto che l’anima possiede una facoltà superiore alla misura dei sensi.
(Immanuel Kant)

viandante sul mare di nebbia (Casper David Fredrich, Il viandante sul mare di nebbia, 1818)

Il concetto di sublime mi ha sempre affascinata, perché esprime in maniera semplice ed efficace una condizione umana che altrimenti sarebbe impossibile da definire. Il sublime è un’emozione terribilmente grande, talmente potente e incredibile da mozzare il fiato, prima per lo stupore e poi per il terrore. E’ la perfetta rappresentazione del rapporto tra uomo e natura, una natura superba e impassibile, che non si cura dell’uomo, che mostra ad esso solo la sua magnificenza e libertà, una libertà che l’essere umano, imprigionato in brandelli di pelle, di carne e di ossa non potrà mai raggiungere. La natura sa di essere perfetta, ogni tanto si ribella, ma non per spaventarci, non per causare danni, perché è talmente immensa e indescrivibile che non si occupa di questioni così piccole e frivole. Sprigiona la sua forza solo per sfidare se stessa, perché è la sua essenza, perché chi domina ha il diritto di sfruttare il proprio potere. La natura è affascinate e terribile e molti di noi italiani hanno sperimentato in questi giorni quanto l’uomo sia inerme di fronte ad essa, fragile di fronte all’infinito, che l’anima concepisce ma che il corpo non abbraccia.

Forza Italia, e soprattutto forza Belluno, Feltre e Agordo, luoghi dimenticati da tutti, ma che per me e per le persone che mi sono vicine sono casa.

M.P.

 

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RECENSIONE: Nowhere Girls

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“I vuoti di oblio non esistono. Nessuna cosa umana può essere cancellata completamente e al mondo c’è troppa gente perchè certi fatti non si risappiano: qualcuno resterà sempre in vita per raccontare. E perciò nulla può mai essere praticamente inutile, almeno non a lunga scadenza.” (Hannah Arend)

Ben ritrovati a tutti!

Spero stiate tutti bene; purtroppo l’Italia, e il Veneto in particolare, non sta affrontando una situazione facile a causa del maltempo che ha provocato gravi danni nel nostro Paese. Speriamo che la situazione si risolva presto, che le persone che sono rimaste senza casa e senza un luogo di lavoro possano ricominciare più forti di prima e rinnovati. Me lo auguro, ve lo auguro.

Oggi sono qui per pubblicare una nuova recensione di un libro che mi ha profondamente colpito per la sua capacità di leggere nell’animo di ogni giovane donna. Ho deciso di esordire con una frase della filosofa politica Hannah Arendt che trovo molto significativa e che spero sia di ispirazione per voi.

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TITOLO: Nowhere Girls

AUTRICE: Amy Reed

CASA EDITRICE: PIEMME

PAGINE: 369

RECENSIONE: 

Molto spesso la chiave per la sopravvivenza è la mutazione, il cambiamento, e molto spesso quel cambiamento è solo frutto di un incidente.

Chi sono le Nowhere Girls? Le Nowhere Girls siamo tutte noi. Tutte le giovani donne che sono forti e fragili allo stesso tempo. Che lottano contro qualcosa, sé stesse, gli uomini. Che riconoscono i loro limiti, li accettano e poi li superano. Che sono stufe di avere paura e vogliono sconfiggere i loro mostri.
Questo romanzo di formazione e crescita è dedicato a loro, a noi, e si fa strada dentro la nostra anima riportando a galla emozioni e vissuti relegati nel profondo, ci pone faccia a faccia con la verità, mettendoci a nudo, e ci ricorda chi siamo state e quanti passi avanti abbiamo compiuto per diventare migliori.
Affrontiamo questo percorso attraverso l’esperienza di tre adolescenti molto diverse tra loro e con le quali è facile entrare in empatia, Rosina, Erin e Grace.
Rosina è una ragazza punk e lesbica di origine messicana, vive con la madre ed è costretta, nonostante la giovane età, a sacrificare tutto il suo tempo libero lavorando come cameriera nel ristorante degli zii e a fare da baby sitter ai suoi numerosi cugini. La sua anima è dilaniata dall’affetto e dall’odio che prova per la sua famiglia, che la imprigiona in una vita che non le appartiene. Si è sempre sentita sbagliata e per questo non crede di meritare l’amore di nessuno, tantomeno quello di Melissa, la ragazza più bella della scuola di cui lei è perdutamente innamorata.

Detesto la cucina messicana, mi rifiuto di andare in chiesa e mi piacciono le ragazze perciò, in sostanza, sono la peggiore figlia messicana.

La famiglia la lega con catene invisibili e appena scopre come spezzarne una ne compare subito un’altra.

Erin ha la sindrome di Asperger, è appassionata di biologia marina e vorrebbe diventare un androide come il suo personaggio preferito di Star Trek, in questo modo non proverebbe più emozioni e la sua vita sarebbe molto più semplice, ma in realtà anche le macchine hanno i loro punti deboli. La sua vita si basa su una routine semplice e invariabile che la rassicura perché può essere controllata e impedisce al passato di riaffiorare. La sicurezza della sua solitudine le permette di estraniarsi, proprio come ha fatto qualche anno fa quando ha deciso di trasferirsi per non rischiare di imbattersi nel ricordo doloroso di quelle mani che si sono impossessate abusivamente del suo corpo tenero e ingenuo.

Ricordare non è nei programmi di Erin. Non è una voce nelle sue liste. Se li lasciasse entrare, i ricordi scombussolerebbero tutto l’ordine che lei ha faticato a creare; la costringerebbero a ripiombare nel caos. Meglio che tutto resti prevedibile, stabile, semplice. Pacifico.

Grace è un’adolescente timida, paffutella e assolutamente anonima. Si è trasferita con la famiglia per sfuggire alle pesanti critiche che la comunità religiosa ha mosso nei confronti
dalla madre la quale, in seguito ad un incidente, ha iniziato a predicare a favore di un rinnovamento ecclesiastico. Il trasferimento ha strappato a Grace il suo piccolo mondo che non era poi così soddisfacente, dato che i suoi amici non sembrano essere dispiaciuti per la sua partenza, ma era confortevole e rassicurante.
Nella nuova città però Grace non si accontenta, è stufa di non essere nessuno, di passare inosservata, di rifugiarsi in un angolo e aspettare che il mondo cambi. Ha l’opportunità di scoprire chi è e cosa può fare e non ha intenzione di tirarsi indietro, non questa volta.
Grace ha semplicemente bisogno di trovare un luogo solo suo, in cui non si senta soffocare dalla presenza degli altri che sembrano rubarle ogni attimo, ogni respiro, ogni rifugio, togliendole la libertà, costringendola ad essere ciò che non è fino a quando non riesce più a capire quando termina la sua storia e inizia quella degli altri.

Ti prego. So di avere un compito. Voglio solo sapere quale. In cosa dovrei essere brava. Ammesso che possa esserlo in qualcosa.
Sentiva il proprio corpo, ma non quel che c’era dentro. Era qualcosa di vuoto, qualcosa che non è ancora stato riempito. Che aspetta di sapere lo scopo per cui è fatto.

Ci sono scelte che determinano il corso degli eventi. Come la scelta di Grace di sedersi proprio accanto a Erin e Rosina, le strane ragazze dall’aspetto improbabile che sembrano distinguersi dalla massa dei liceali pur restando anonime, un po’ come lei.

All’angolo della mensa spunta un isolotto nel mare gerarchico del liceo. Lì sedute vede Erin, la ragazza rasata a zero della segreteria, e Rosina, quella che ieri si è fermata con la bici davanti a casa. Sembrano su un altro pianeta, come se non sapessero neppure di trovarsi nel mezzo della mensa della scuola. Come sarebbe bello provare quel senso di libertà, senza il peso dei capricci e delle debolezze altrui.
Quella decisione – dove sedersi per pranzo – la segnerà davvero per il resto della carriera e, molto probabilmente, fino alla fine dei suoi giorni?

Mentre si conoscono e costruiscono un’amicizia sempre più profonda, le tre adolescenti si rendono conto che dietro gli scherzi apparentemente innocui dei maschi della scuola, si nascondono segreti molto più pericolosi. Un gruppo di ragazzi sfrutta le debolezze e l’ingenuità delle giovani donne del liceo e le adesca costringendole a sporcare i loro corpi, facendole bere fino al punto di non poter rispondere delle loro azioni, stuprandole ripetutamente e in gruppo, plagiandole con la potenza della parola capace di distruggere in modo ancora più indelebile la sicurezza, l’autostima e la purezza delle ragazze.
Tutta la scuola ne è al corrente, anche grazie ad un blog creato proprio da questa combriccola, ma ognuno fa finta di niente, perché è più facile subire che lottare.

Le ragazze ferite, però, sanno guidare una battaglia con più coraggio, perché le cicatrici che portano sulla pelle hanno insegnato loro a crescere e a sopravvivere. Hanno ricostruito più volte loro stesse e adesso è il momento di ricomporre il mondo, un mondo in cui vogliono veramente vivere.

La svolta arriva quando Grace scorge sulle pareti della sua nuova camera dei messaggi d’aiuto scritti dall’adolescente che viveva lì prima di lei, Lucy Moynihan, una matricola che l’anno precedente, durante una festa, era stata plagiata e stuprata più volte dal noto gruppo di adescatori e a cui nessuno aveva creduto.
È la rabbia e il senso di giustizia a prendere piede nell’animo della protagonista la quale ora sa qual è il suo scopo.
Lei, Erin e Rosina inviano una mail anonima a tutte le ragazze della scuola firmandosi Le Nowhere Girls, invitandole a parlare, ad agire, a riunirsi per cambiare le cose, per combattere e guardare in faccia la realtà senza paura.

Siete stufe di sopportare? Di lasciar correre? Di Tacere?
Abbiamo tradito Lucy. Non continueremo a tradire noi stesse, né a tradirci a vicenda.
Ci vediamo giovedì, dopo la scuola, nella sala riunioni nel seminterrato della biblioteca pubblica di Prescott.
L’incontro sarà sicuro, anonimo e riservato.
Siete pronte ad agire? A prendere in mano la situazione? Unitevi a noi. Insieme, saremo più forti di loro.

Con affetto,
Le Nowhere Girls

Ben presto le ragazze capiranno che le loro scelte hanno un peso e se non cambieranno il mondo avranno cambiato loro stesse, perché nessuno dopo una guerra è la stessa persona di prima. La lotta di noi donne non è solo quella contro l’uomo, combattiamo prima di tutto contro noi stesse e per noi stesse, insieme, per la nostra libertà, per cambiare le credenze che il mondo ha innescato dentro di noi e che ci immobilizzano. Non siamo vittime, ma guerriere, e possiamo scrivere una storia diversa da quella che gli altri hanno scritto per noi.

“Sei sicura?”
Sono sicura sono sicura sono sicura sono sicura.
Magari le Nowhere Girls sarebbero felici per lei. Perché, chissà, a volte dire di sì e importante quanto dire di no.


 

♥♥♥♥♥/5


 

Un’amica mi ha chiesto una recensione di questo romanzo e così ho colto la palla al balzo per proporla anche qui. Come avete potuto notare, per i pochi che mi seguono, ho deciso di pubblicare un articolo più corto del solito che guadagna in chiarezza ed efficacia. Spero lo apprezziate.

Mi voglio impegnare ad essere più attiva per condividere più spesso con voi le mie letture, i film che guardo, le citazioni che mi colpiscono, fotografie e riflessioni. Spero di riuscire a mantenere questo proposito, studio e impegni permettendo.

Spero abbiate apprezzato questa recensione, se avete voglia condividete nei commenti altre riflessioni relative a questo romanzo young adult, cosa vi ha colpito e se avete degli accorgimenti da fare o anche dei consigli per migliorare il mio blog.

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Grazie di tutto e buon pomeriggio!

M.P.